martedì 23 marzo 2010

De rerum natura (Capitolo I) - "Monologorrea"


PREMESSA

Il sottoscritto non si riterrà responsabile delle eventuali conseguenze causate agli eventuali 2-3 malcapitati che si accingeranno a leggere le prossime righe da qui in avanti. Possibili catastrofi ed eventuali suicidi di massa non saranno rimborsabili né imputabili alla mia medesima persona in nessun modo. Si rimanda ad eventuali e ripetute sedute di analisi per i disturbi conseguiti alla lettura di questo trattato. Ogni protesta pervenuta, sia essa un commento, una mail, una cartacea missiva, un piccione viaggiatore, un segnale di fumo, un messaggio telepatico, un proiettile in busta, una saetta di Zeus, varie ed eventuali, sarà cestinata immediatamente.


Lunedì 22/03/2010

Ore 21.08: Esco la mia utilitaria dal garage per andare a prendere la mia ragazza all'uscita dal lavoro.
Ore 21.10: Parcheggio. Mi accingo a scendere dalla macchina quando vengo fermato dal consulente condominiale dei miei nonni, il quale mi esorta ad andarlo a trovare l'indomani pomeriggio per ricevere un invito in forma cartacea da recapitare ai suddetti. Tale invito si riferirebbe ad una futura riunione di cui non mi interessa né vi riguarda il motivo. Dopo un mio cenno di conferma, previo grugnito di rammarico per l'incontro in-disiato, stretta di mano e saluti finali.
Il resto della serata non serve al racconto e al prosieguo della storia.

Martedì 23/03/2010

Ore 19.00: Esco di casa, a mezzo gambe, per dirigermi verso l'ufficio del succitato consulente.Ore 19.03: Dopo percorso di metri 220 circa, lo incontro davanti al portone, impegnato in tranquilla conversazione con anonimo tizio. Pensando di poter disbrigare la mia pratica in pochi secondi, come del resto doveva essere, interrompo con garbo la discussione per chiedere il cartaceo invito. Il consulente, che d'ora in poi chiameremo col nome di fantasia Mr. I, mi chiede di pazientare qualche istante e di accomodarmi in ufficio. Siedo, mordo il labbro inferiore, esco il cellulare dalla tasca e inizio a scorrere nervosamente la rubrica, passatempo insolito ma pur sempre valido. Il tutto condito da un picchettio cadenzato della mia scarpa destra.
Ore 19.12: Mr. I ha concluso la sua discussione con l'anonimo tizio, entra in ufficio e mi chiede se ho aspettato pazientemente o impazientemente. Mio cenno di risposta con smorfia di forzata condiscendenza.
Ore 19.13 (e 12 secondi): firmo un elenco che attesta il ricevimento dell'invito, ritiro il fascicolo e mi accingo ad uscire.
Ore 19.13 (e 47 secondi): vengo fermato da Mr. I con domanda riguardante il mio looksimilnazareno:

Mr. I (sorridente): "Quest'anno devi fare qualche via Crucis o qualcosa di simile?"
Io (esaustivo): "No, è il mio normale look quotidiano"
Mr. I (compiaciuto): "Mah, secondo me non avresti bisogno di trucco per farla eventualmente".
Io (evasivo): "Già, ma ormai non viene organizzata da diversi anni".
Mr. I (insistente): "Secondo me se ti presentassi così combinato a R. (cittadina a pochi chilometri dal villaggio in cui vivo, dove si organizza da molti anni una tradizionale via Crucis drammatizzata) ti prenderebbero subito.
Io (sdrammatizzante): "Beh, non sarei interessato. Ho assistito qualche volta ma non mi è mai piaciuta. Non si recita dal vivo, bensì in playback. Pertanto non farei mai una cosa del genere.
Mr. I (incuriosito): "No, io non lo mai vista".
Io (convincente): "Non hai perso niente".


Ore 19.14: Dopo tale dialogo, parole più o meno fedeli all'originale, io mi dirigo verso la porta, mi fermo sull'uscio e porgo la mano in segno di civile saluto. Ma ecco, proprio in quel breve istante inizia il nucleo centrale di questa disquisizione: un lungo, interminabile, inafferrabile monologo tuttologico, intervallato soltanto da qualche mia espressione d'imbarazzo, qualche cenno con la testa, qualche grugnito qua e là, qualche "sì hai ragione", qualche "certo, è così", qualche "mah, chi lo sa", qualche "se" e qualche "bah", una signora che consegna una busta e lo interrompe per minuti 1,5, qualche movimento della testa verso le macchine che passavano, qualche sguardo all'invito che recavo nella sinistra, qualche stropicciamento di tale prodotto cartaceo, qualche nonricordopiù... insomma il tutto mentre venivano monologati e toccati (con maggiori o minori approfondimente) i seguenti argomenti:


religione; Dio; umanità; superstizione; credenze popolari; esistenza o meno di divinità o entità superiore; confronto tra Ebraismo e Cattolicesimo; Gesù Cristo; presunto matrimonio di Gesù Cristo; il presunto celibato di Gesù Cristo; i rabbini; matrimonio nella cultura ebraica; i tratti somatici del Cristo; l'iconografia del Cristo; tradizione orale; tradizione figurativa; fede; misteri della fede; dogmi (non nominati propriamente ma argomentati); ateismo (non nominato propriamente ma argomentato); agnosticismo (non nominato propriamente ma argomentato); miracoli; Lourdes; i Santi; suggestione; potere della mente; corpo umano; dimostrazioni scientifiche; dimostrazioni dell'indimostrabile; entropia; Scientology (non nominato propriamente ma argomentato); quantità di esseri umani sulla terra; reperti archeologici; studi sulle sacre scritture; vangeli apocrifi; Leonardo da Vinci; Leonardo architetto; Leonardo medico; Leonardo pittore; Leonardo scienziato; Leonardo e la sua famiglia; Leonardo e i rapporti sociali; la solitudine di Leonardo; studiosi di Leonardo; Leonardo inventore; Leonardo profeta; Leonardo massone; il panettiere sotto casa (di ipotetico nome Leonardo); massoneria; esoterismo; libri su argomenti massonici; Templari (non nominati propriamente ma argomentati); Santo Graal; speculazioni sul Santo Graal; apocalisse (non nominata propriamente ma argomentata); fine del mondo; morte; Margherita Hack; il 2012; i maya; relativismo (non nominato propriamente ma argomentato); relativismo etico (non nominato propriamente ma argomentato); relativismo gnoseologico (non nominato propriamente ma argomentato); speculazione libraria; speculazione cinematografica; extraterrestri; Area 51; preistoria; zoologia; dinosauri; draghi; balene; mostri marini; calamari giganti; piovre; gli abissi; paleontologia; archeologia; Tsunami; Maldive; terremoti, preistoria delle Maldive; Obama; il presidente degli Stati Uniti 30000 anni fa; bunker; catastrofi; catastrofismo, distruzione del pianeta; preservazione delle specie viventi; specie in via d'estinzione; eventuali superstiti; impossibilità di annientamento dell'umanità; ripopolazione del mondo; ritorno allo stato di natura (non nominato propriamente ma argomentato); dèi; uomini primitivi; 2000-2500 anni fa; panteismo; trasmissioni televisive; gli atomi; scissione molecolare; il dito indice; le cellule; la morte e riproduzione delle cellule; la riproduzione; lo spazio; i solidi; il movimento; fantascienza; vita alternativa su altre galassie; Berlusconi; rifugi antiatomici; energia nucleare; astronomia; astrofisica; astrologia...


...ed altre castronerie che probabilmente non ricordo o che ricordo solo in parte. Il tutto, dunque, in poco più di mezzora. Il monologo spaziava da un argomento all'altro senza il minimo collegamento, nesso logico e, qualche volta (ahimè), senza congiunzioni.

Ore 19.48: Prima stretta di mano, dopo la quale Mr. I dice che è sempre disposto a parlare di tutto, che ama chiaccherare di simili argomenti e che quando ho voglia di parlarne lui è sempre lì. Io, quasi sbigottito per il prossimo allontanamento, balbetto qualche "", qualche "beh", qualche "ma", qualche "certo", qualche "chissà", qualche "vedremo", qualche "c'èchisenefottedituttoquestoevivemeglio"... quando vengo prontamente interrotto e qui riprende un nuovo monologo, strettamente legato al primo, anzi riassuntivo di tutti i precedenti argomenti, per la durata di minuti tre.

Ore 19.51: seconda e improvvisa e, soprattutto, definitiva stretta di mano con successive scuse per l'eventuale tempo perduto ad ascoltare e l'ipotetica noia prodotta dalle precedenti parole. Grugniti, smorfie, sguardo inebetito e attonito... e porta chiusa.

Ore 19.51 (e 57 secondi): mi ritrovo per qualche istante ancora dietro la porta chiusa, finché i miei arti si rendono conto dell'improvvisa e insperata libertà di movimento e decidono di dare impulso alla partenza.

Ore 19.52: cammino, in stato catatonico, verso la seconda (ma più breve) avventura di questa mite serata primaverile.


Al prossimo capitolo.

1 commento:

isabho ha detto...

lascio un segno del mio passaggio :)