Ieri sera, dopo 201 giorni esatti, ho chiuso per l'ultima volta quella dannata saracinesca. Come sono solito fare anche nei momenti peggiori della mia vita, ho provato persino un senso di nostalgia nel vedere quelle mura, quelle vetrate, quei computer da rottamare, quelle carte e cartacce, quei numeri svolazzanti e fluttuanti qua e là. Una strana perversione che mi contraddistingue da sempre. Ma col passare dei minuti, ormai ore, mi rendo conto che il senso di libertà ritrovata va facendosi largo in me. Fa a spallate coi ricordi, la cui stragrande maggioranza "indossa" il polo negativo. Adesso mi servirà una scossa, qualcosa che mi spinga a non pensare più alle stesse cose che mi tormentano da circa sette mesi. Forse ho già trovato l'oggetto del mio desiderio, ma al momento non voglio parlarne. Voglio solo riposare, dormire, far tardi la mattina e oziare, eliminare le tossine e tornare a respirare. Tutto il resto non conta, o almeno non più. La saracinesca ormai è chiusa, ho consegnato stamattina le chiavi, ho lasciato tutto alle spalle, tranne il senso di amarezza che ogni tanto risale come rigurgito infernale. Ma passerà anche luglio, e poi finalmente andrò via.
lunedì 21 luglio 2008
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